Yacht ed evasione fiscale, 286 casi

 Controlli “a tappeto” sul territorio italiano per l’evasione fiscale; dopo che il Governo si è fatto carico tramite le parole di Passera di effettuare una stretta sotto questo punto di vista, le Fiamme Gialle arrivano finalmente ad indagare direttamente su un classico “all’italiana”; i beni di lusso che non ci si può permettere.

Come è possibile che senza avere i soldi necessari si possiedono beni di incredibile valore? Ville, terreni, auto di lusso e, ovviamente, lussuose barche. Solitamente queste vengono prese in leasing da aziende che evadono gran parte delle tasse e si arriva a casi limite in cui i soldi per pagare certi beni non sono mai entrati ma, evidentemente, sono usciti. Le contraddizioni in questo senso attirano l’attenzione della Guardia di Finanza, che negli ultimi giorni ha esaminato oltre 700 yacht in Puglia, evidenziando 286 casi sospetti (circa il 40% dei casi in esame).

Alleanza anti-evasione Comuni-Entrate: c’è anche Piacenza

 In Emilia Romagna anche il Comune di Piacenza si è unito all’alleanza anti-evasione in accordo con il protocollo di intesa stipulato nei mesi scorsi dall’Agenzia delle Entrate e dall’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. E così, in accordo con quanto riferisce la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, sono già diciassette i comuni della Provincia di Piacenza che hanno aderito al protocollo anti-evasione, e che vedrà le Amministrazioni comunali impegnate attivamente ed a fianco dell’Amministrazione finanziaria nello scambio di dati “sensibili” legati a posizioni potenzialmente a rischio di evasione e di elusione fiscale. Nello specifico, i Comuni della Provincia che hanno aderito, oltre a Piacenza, sono i seguenti: Rottofreno, Sarmato, Travo, Castel S.Giovanni, Coli, Gazzola, Besenzone, Calendasco, Caorso, Castell’Arquato, Pecorara, Podenzano, Ponte dell’Olio, Monticelli d’Ongina, Gossolengo e Ziano Piacentino.

Scudo fiscale: 50 miliardi di euro pronti al “rientro”

 A quanto ammonteranno i capitali illegalmente esportati all’estero che “rientreranno” nel nostro Paese attraverso lo strumento dello scudo fiscale? Ebbene, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, a conclusione di un convegno tenutosi venerdì scorso a Napoli, dal titolo “Equità fiscale in Italia”, ha reso noto che i capitali pronti al “rientro” sono stimabili in ben 50 miliardi di euro. L’Associazione, tra l’altro, ricorda come con lo scudo fiscale sarà possibile non solo “sanare” l’esportazione e la detenzione illegale di capitali all’estero, ma anche gli yacht ed i beni immobili a condizione che si trovino in uno dei Paesi dell’Unione Europea. Vittorio Carlomagno, Presidente di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, fa presente tra l’altro come per anni le famiglie e le imprese ricche e ricchissime del nostro Paese siano riuscite a sfuggire al Fisco italiano, ragion per cui, al fine di contrastare efficacemente l’evasione fiscale, è arrivato il momento di provvedere ad aggiornare il “redditometro”. Inoltre, KRLS Network of Business Ethics stima che solo negli ultimi cinque anni le prime cento imprese più importanti del nostro Paese, avvalendosi dei conti offshore, sono riuscite a pagare il 5% in meno di tasse all’erario.