Tassa di soggiorno: a Bologna si ricorre al Consiglio di Stato

La Federalberghi fa davvero sul serio sulla questione tassa di soggiorno: la giornata di domani, infatti, sarà determinante per il completamento del ricorso al Consiglio di Stato per quel che riguarda il blocco di questo provvedimento, almeno in relazione al comune di Bologna. Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia Romagna non aveva accettato lo stesso qualche tempo fa, ma la battaglia non è certo terminata. Che cosa verrà richiesto nello specifico? Non si tratta di una vera e propria sospensiva, ma di una udienza che intende mettere in luce l’urgenza di una discussione a tal proposito.

Tra l’altro, lo stesso Tar emiliano si è pronunciato sul ricorso in questione ed ora è anche necessario pagare tremila euro di spese legali, una somma che la federazione non intende assolutamente sborsare. Dopo che anche Legnano si è opposta alla tassa di soggiorno, ora bisogna tenere conto di una nuova situazione molto delicata. Come è noto, lo scorso mese di maggio il Tar Veneto ha dato ragione agli albergatori su questo tributo; il caso bolognese è però differente, come anche precisato dal comune di Bologna, il quale ha ricordato l’applicazione dell’imposta per fascia di prezzo e non in base alle stelle della struttura ricettiva.

Inoltre, occorre anche ricordare come l’accoglimento del ricorso nel caso veneto sia stato solamente parziale, dunque un accostamento non è possibile. Secondo lo stesso municipio, gli albergatori e i gestori degli hotel non sono mai stati trattati alla stregua di sostituti d’imposta o di responsabili. Il verdetto del Consiglio di Stato sarà comunque determinante per capire le prossime sorti di questa tassa tanto discussa. Il rischio è che quest’ultima torni agli onori della cronaca in molte occasioni e sempre per gli strascichi giudiziari, a testimonianza che la misura è stata introdotta senza pensare troppo ai possibili risvolti negativi, ma puntando esclusivamente a migliorare il gettito tributario.