Uno dei principali problemi che si presenta agli investitori finanziari quando sottoscrivono determinati prodotti è rappresentato dalla tassazione: su molti titoli di Stato, infatti, viene applicata una apposita ritenuta d’acconto, la cui aliquota varia a seconda delle caratteristiche dello strumento finanziario. Un esempio che può essere sicuramente approfondito è quello relativo ai titoli di paesi che fanno parte della cosiddetta “white list” dell’Ocse, l’elenco di quelle nazioni che sono virtuose dal punto di vista del riciclaggio. La riforma della imposizione fiscale delle rendite finanziarie è stata perfezionata proprio lo scorso anno, più precisamente con il Decreto legge 138 del 2011, poi convertito con alcune modificazioni da un altro testo di poco successivo.
Ebbene, a partire dallo scorso 1° gennaio, la ritenuta in questione è pari al 20% (fino a qualche giorno fa essa ammontava al 12,5%); tale misura si riferisce ai dividendi che scaturiscono dalle partecipazioni non superiori al 20% dei diritti di voto e al 25% del capitale di società quotate (la loro denominazione è quella di partecipazioni non qualificate), senza alcuna differenza tra il nostro paese e gli stati esteri. Ovviamente, qualche distinguo deve essere effettuato per quel che riguarda i paesi che fanno parte della “black list” della stessa organizzazione parigina, vale a dire gli stati che beneficiano di una fiscalità privilegiata, tra cui possiamo citare i vari paradisi fiscali sparsi nel mondo.
L’aliquota del 12,5%, comunque, è rimasta intatta e in vigore in relazione ai titoli italiani e a quelli equiparati, così come anche per la già citata white list (di essa fanno parte, ad esempio, due economie emergenti sudamericane come il Venezuela e il Brasile). Si tratta di una sorta di “premio” per coloro che investono su stati che consentono un adeguato scambio di informazioni fiscali e finanziarie. La Svezia e la Danimarca, infine, spesso additate come nazioni a fiscalità agevolata, non fanno parte della black list, una informazione utile per eventuali cedole di titoli azionari.