Nel 2010 la città italiana dove la pressione fiscale locale a livello tributario crescerà di più è quella di Napoli; a rilevarlo è Contribuenti.it in base ad un’indagine commissionata e realizzata da Krls Network of Business Ethics. Ma nel complesso c’è poco da stare allegri visto che dal Rapporto è emerso come nel 2010 crescerà in Italia sia la pressione fiscale statale, con un +0,7%, sia quella locale con un +5,3%. In particolare, nel 2010 a Napoli un cittadino pagherà di tasse locali ben 2.468,26,00 euro rispetto ad una media italiana di 1.670,21 euro; pur tuttavia, l’Associazione Contribuenti.it sottolinea come il triste primato di Napoli sia comunque “falsato” dalla tassa sui rifiuti che incide per ben 452,80 euro.
Tra le città più “care” a livello di tasse locali c’è poi Milano ed a seguire Aosta e Bologna, mentre il fanalino di coda, e quindi la città dove la tassazione locale non opprime, è Campobasso con “appena” 703,44 euro per cittadino. A questi dati Krls Network of Business Ethics è arrivata considerando le tasse che a livello locale il cittadino deve pagare sia ai Comuni, sia alle province ed alla Regione.
Si è spaziato, quindi, dalla tassa sui rifiuti all’imposta di trascrizione e passando per la compartecipazione all’imposta sul valore aggiunto (IVA), le tasse “obbligatorie” sull’assicurazione della macchina, altrettanto obbligatoria, le addizionali sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), e l’addizionale che si deve pagare sulla bolletta della luce. I soldi dei cittadini, in merito alle tasse locali pagate, vengono poi così distribuiti a livelli di amministrazioni: il 5,1% va alle Province, il 40,6% ai Comuni ed il 54,30% alle Regioni. Secondo il presidente di Contribuenti.it, Vittorio Carlomagno, l’aumento della pressione tributaria locale si potrebbe evitare semplicemente istituendo “Mister Fisco” nelle Prefetture, una figura in grado di vigilare sulla tassazione locale e pronta ad acquisire le segnalazioni dei cittadini in merito ai maggiori tributi da pagare.