Mentre in alcune zone del mondo si lotta contro l’obesità, in altre si combatte contro la vita e la morte a causa della fame. Si tratta di due questioni paradossali contrapposte, se nel Nord il cibo sovrabbonda, altri Paesi del Sud non sono ancora abbastanza evoluti tanto da sfamare l’intera popolazione a causa della scarsità di proventi dello stato, che non può finanziare opere che potrebbero migliorare la situazione; ma anche a causa dell’oppressione delle regioni da parte dei paesi sviluppati non é da sottovalutare.
Nel nord del mondo si mangia troppo e male – ha sottolineato Andrea Boltho, durante un seminario Barilla Center for Food & Nutrition, docente di economia internazionale e Emeritus Fellow della University of Oxford – per scoraggiare il consumo di alimenti nocivi per la salute bisognerebbe introdurre un’imposta sul cibo spazzatura, come si fa gia’ per le sigarette.
In alcuni paesi il costo del cibo pesa per il 60-70% sul bilancio delle famiglie – ha continuato David Dawe, Senior Economist presso la Agricultural Development Economics Division della FAO – bisogna intervenire con l’introduzione di nuove tecnologie agricole nei paesi in via di sviluppo, con accordi che preservino i coltivatori dalla volatilita’ dei prezzi e con un’educazione in tutto il pianeta a un’alimentazione sana.
Per risolvere questa questione cruciale in cui un miliardo di persone e’ in sovrappeso o obeso e un altro miliardo non ha abbastanza cibo una soluzione puo’ essere un aumento delle tasse sul cibo spazzatura? Gli interventi sono necessari, anche perchè la situazione rischia di peggiorare nel prossimo futuro: entro il 2050 si stima che le aree coltivate si ridurranno dell’8-20% in mancanza di azioni correttive che, sommate agli effetti di carenza d’acqua, cambiamenti climatici e infestazioni da agenti patogeni, porteranno risultati devastanti, un calo della produttività stimabile tra 5-25% e per far fronte alla quale occorre provvedimenti al più presto.
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