Kelly Brownell e Thomas Frieden, uno docente a Yale, l’altro assessore alla salute a New YorkNew England Journal of Medicine annunciano al una proposta sulle tanto amate bibite zuccherate. Di certo le care bevande non riescono a difendersi bene: innanzitutto il loro consumo fa “gonfiare” lo stomaco e contribuiscono tra l’altro all’aumento di peso. negli ultimi anni si é avuto un vero e proprio boom di bevande zuccherate, negli ultimi 30 anni si è passati dalle 70 calorie al giorno a 190 (dato aggiornato al 2000).
Le bevande gassate sono quindi nemiche della linea ma anche della salute. Negli Usa in questi ultimi decenni l’incidenza dell’adenocarcinoma esofageo nei maschi bianchi, il gruppo etnico che consuma più bevande di questo tipo, è cresciuto circa sei volte. Mohandas Mallath, del Digestive diseases department presso il Tata Memorial Hospital, in India, ha inoltre riscontrato una correlazione tra il numero di casi con cancro esofageo e la consumazione di bevande gasate.
Le bibite sono state commercializzate in modo massiccio per bambini e adolescenti, tanto che negli anni ’90 il consumo fra i giovanissimi ha superato quello del latte e oggi le bevande zuccherate sono il 10-15 per cento delle calorie ingerite quotidianamente dai ragazzi – affermano il docente e l’assessore – . E per ogni bicchiere in più di bibita, la probabilità di un bimbo di diventare obeso sale del 60 per cento.
La soluzione? Pagare le tasse sul consumo. Potrebbero in questo modo frenare il consumo, apportare benefici alla salute e qualche soldo in più nelle casse dello Stato.
Per il tabacco si è dimostrato che ogni incremento del 10 per cento del prezzo fa scendere i consumi dell’8 per cento – continuano Brownell e Frieden –. Un’altra indagine rivela che un aumento del prezzo della Coca-Cola del 12 per cento ha comportato un calo delle vendite di poco meno del 15 per cento. Una tassa, quindi, potrebbe incoraggiare le persone a scegliere bevande più salutari ed economiche.
A quanto ammonterebbe la tassa? Secondo la proposta un penny per oncia (quasi un dollaro e mezzo in più per una confezione da 12 lattine). Questo ridurrebbe, secondo uno studio, del 13 per cento il consumo di bibite settimanale dei ragazzi.