Nei mesi scorsi si è parlato in Italia di abbassamento della pressione fiscale, quoziente familiare, revisione delle aliquote Irpef e redistribuzione del prelievo fiscale dai redditi ai consumi con l’ipotesi di andare a colpire maggiormente le rendite finanziarie. Ebbene, la crisi della Grecia, sfociata nella crisi dell’euro e dei mercati azionari ed obbligazionari, ha cambiato le carte in tavola al punto che la riduzione delle tasse potrebbe lasciare il posto ben presto ad un aumento. E’ questo infatti l’orientamento del Governo che, in particolare, deve mettere a punto una manovra finanziaria da 25 miliardi di euro per far quadrare i conti e per la quale, probabilmente, si andranno a toccare voci di spesa “sensibili” come le pensioni. Inoltre, presto in alcune Regioni potrebbe aumentare il prelievo fiscale per quel che riguarda le addizionali su Irpef e Irap; questo perché ci sono alcune Amministrazioni regionali i cui conti della sanità non tornano, ragion per cui dall’ipotesi di riduzione delle tasse per molti contribuenti si passerà ad un aumento.
E intanto, come se la passano gli italiani? Saranno in grado di sostenere nel breve termine un ulteriore quanto inatteso inasprimento della pressione fiscale? Ebbene, stando alle ultime rilevazioni di KRLS Network of Business Ethics, effettuate per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani -, gli italiani non se la passano bene, anzi sono sempre più poveri ed a causa del sovra indebitamento sono sempre di più a rischio di usura.
E così, la “ricetta” dell’Associazione è diametralmente opposta all’orientamento del Governo visto che Contribuenti.it propone all’Esecutivo la sospensione delle procedure esecutive a carico di quelle famiglie che vivono in condizioni di sovra indebitamento e sulle quali l’azione del Fisco potrebbe dar loro il colpo di grazia. Nel frattempo, il fisco andrebbe riformato rendendolo non solo più equo, ma anche incentrato sulla famiglia e non sull’attività d’impresa.