L’evasione fiscale non lede solo allo Stato e ai servizi (meno entrate per lo Stato, meno spese), ma anche alle tasche di onesti cittadini. A causa dell’evasione fiscale, secondo la Cgil, i contribuenti onesti pagano ‘una tassa in piu”: in pratica 3.000 euro l’anno piu’ del dovuto. Il sindacato ha presentato la mobilitazione ‘per un fisco piu’ giusto’ in occasione dello sciopero del 12 marzo. Cgil chiede una riduzione delle tasse su lavoratori dipendenti e pensionati (che ovviamente al fisco non possono sfuggire: i redditi dichiarati infatti derivano per il 78% da retribuzioni da lavoro dipendente e da pensioni) con un bonus di circa 500 euro entro primavera e poi con 100 euro medi mensili di riduzione del prelievo per 3 anni. Sembrerebbe un sogno per molti.
Dai dati delle dichiarazioni dei redditi del 2007 e presentate dai contribuenti nel 2008, risulta che Il 27% dei cittadini paga zero Irpef all’erario. Quindi significa che siamo un popolo di poveretti? Molti infatti non non pagano l’imposta sul reddito delle persone fisiche per effetto del reddito basso, oppure perché riescono a compensare l’imposta dovuta con deduzioni e detrazioni (es. interessi passivi sulla prima casa o detrazioni per i figli e sgravi per le ristrutturazioni).
Sembra in effetti, sempre stando ai dati che la metà dei contribuenti non versa in ottime condizioni economiche non superando nei modelli fiscali i 15.000 euro l’anno. Il 91% dei contribuenti dichiara redditi non superiori a 35.000 euro e i ricconi diventano, sembra, una razza in via di estinzione: circa l’1% dei contribuenti ha infatti redditi superiori ai 100 mila euro annui.
E le imprese? Sembrano, sempre in base ai dati dichiarati, in perdita.
E’ quasi una società su due risulta in perdita per il fisco: la quota di società con imposta netta positiva – sottolinea un comunicato diffuso dal Dipartimento delle Finanze – ha raggiunto il 52,6% del totale (circa 526.000), quota sostanzialmente identica a quella del 2006 (+0,2%).