A poche ore dall’avvio del tavolo sulla riforma del fisco, le aspettative della Cgil sono rivolte ai cittadini, che anche in tempo di crisi continuano a pagare le tasse e così il sindacato chiede un alleggerimento del carico fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensione. Lo ha affermato il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, durante la cerimonia di insediamento della IX Consiliatura del Cnel.
Bisogna fare delle scelte – ha sottolineato Epifani – spostare il prelievo su altre fonti di reddito. Sul fisco siamo abbastanza d’accordo con Cisl e Uil. Mi aspetto che chiederemo insieme qualcosa al Governo. Ci vogliono fatti e non parole, abbiamo bisogno di risposte. Per noi l’unità sindacale è fondamentale soprattutto in tempo di crisi, anche se ci dividono molte cose.
Senza porci tanto il problema di complicazione e semplificazione, periferia e centro, cose e persone, il senso della riforma e’ uno solo: ridurre il carico su lavoro dipendente e occupazione, lavorare seriamente sull’evasione e scaricare su altre forme di reddito – ha continuato il leader della Cgil – Attenzione alle scelte che si fanno: se per finanziare sgravi a chi rischia, a chi investe e lavora, devo far pagare un po’ di piu’ alle rendite, non ci spaventiamo, altrimenti salvaguardiamo le vecchie gerarchie immobili: non e’ un’operazione di classe, ma si tratta di parlare al futuro dinamico del Paese.
Il segretario generale della Cgil ha poi parlato dell’ipotesi di aumentare l’Iva sostenendo di fare attenzione a non dare sgravi a un lavoratore dipendente che poi si vede aumentare l’Iva su certi prodotti. Alla fine quel lavoratore paghera’ infatti di piu’ di oggi. L’IVA infatti notoriamente colpisce consumi, incrementando il valore di un bene o un servizio ad ogni passaggio economico (valore aggiunto), a partire dalla produzione fino ad arrivare al consumo di quel determinato bene o del servizio stesso.