In Italia la pressione fiscale non è elevata solamente quando si parla di imposta sul valore aggiunto (IVA) e, soprattutto, di IRPEF, ma il carico fiscale a carico dei contribuenti è allo stesso modo elevato quando si parla di tasse locali al punto che più che tasse possono essere definite spesso come dei veri e propri balzelli. La pressione tributaria a livello locale è anche il frutto di un’ampia e diffusa evasione che penalizza sia le casse dei Comuni, sia le tasche dei cittadini che onestamente le pagano; non a caso, secondo quanto rileva Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, se nel 2009 le tasse statali sono destinate ad aumentare di un +0,4%, quelle locali sono attese in rialzo del 4,6% a causa di tanti fattori tra cui l’evasione ed i trasferimenti ridotti dello Stato a favore dei Comuni e delle Regioni. Per questo secondo l’Associazione, al fine di evitare che la pressione tributaria a livello locale si faccia sempre più insostenibile, occorre istituire presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze la figura di “Mister Fisco“.
Si tratterebbe di un organismo indipendente in grado di vigilare, monitorare e sorvegliare sull’andamento della pressione tributaria a livello locale e sul fenomeno dell’evasione coinvolgendo i cittadini, chiamati ad inoltrare delle segnalazioni, e la Guardia di Finanza nell’ambito di azioni di prevenzione e contrasto a 360 gradi.
Uno studio commissionato dall’Associazione Contribuenti Italiani a Krls Network of Business Ethics, tra l’altro, mette in risalto come nella città di Milano la pressione a livello di tasse locali sia arrivata al punto che ogni cittadino su base annua deve versare agli Enti locali, in media, oltre 2.300 euro tra tasse, tributi, imposte e addizionali rispetto ad una media nazionale pari a circa 1.586 euro; la città più “virtuosa” in termini di pressione tributaria a livello locale è invece Isernia, dove la tassazione pro-capite per i cittadini residenti è pari in media a soli 668 euro all’anno.