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Ugl: meno tasse e più quoziente familiare

 Non ci sono solamente la Cgil, Cisl e Uil in gran fermento riguardo alle soluzioni da trovare per uscire dalla crisi ed alle risposte che in merito l’attuale Governo in carica sta mettendo in atto. E’ proprio di oggi la notizia che la FP Cigl ha rotto gli indugi riguardo al rinnovo del contratto di lavoro nel pubblico impiego, ed ha proclamato per il mese prossimo uno sciopero generale. Ma domenica prossima, 29 novembre 2009, a scendere nelle piazze è anche l’Ugl a sostegno dei pensionati e dei lavoratori, e per chiedere un fisco che sia a misura di famiglia. In merito, non a caso, la mobilitazione di domenica prossima ha come obiettivo principale quello di chiedere l’introduzione nel nostro Paese del quoziente familiare.

Quello del quoziente familiare è un tema ricorrente da qualche anno, un po’ come la cedolare secca sugli affitti, ma poi al momento del dunque, vuoi per contrasti a livello di coalizione, vuoi perché, ancor più spesso, non ci sono le coperture finanziarie, entrambi i progetti finiscono nel dimenticatoio per poi essere “ripescati” nei mesi successivi. La manifestazione di domenica prossima dell’Ugl si terrà nelle principali piazze italiane, dalle ore 9 alle ore 13, ed in particolare a Roma, Torino, Milano, Potenza, Bari, Foggia, Palermo, Genova, Reggio Calabria, Padova, Cagliari, Napoli e Venezia.

Renata Polverini, segretario generale dell’Ugl, ha messo in risalto come con la manifestazione, finalizzata a chiedere l’introduzione del quoziente familiare, si vuole chiedere un aumento del potere d’acquisto dei redditi fissi, ovverosia dei salari e delle pensioni che, in base al nostro sistema fiscale, sono quelli soggetti ad una tassazione iniqua. Le tasse elevate sul reddito fisso, tra l’altro, in questa fase congiunturale difficile non fanno di certo bene ai consumi; differente sarebbe invece il discorso con il quoziente familiare, visto che in base al numero di componenti ci sarebbe la possibilità di fruire di detrazioni e deduzioni fiscali che lascerebbero al nucleo familiare quei soldi in tasca per andare avanti che in questo momento, purtroppo, moltissime famiglie non hanno.