La tassazione sui cittadini romani è aumentata in due anni addirittura del 150 per cento. Una cifra astronomica.
Considerando Imu sulla prima e sulla seconda casa, addizionale Irpef comunale e tariffa sui i romani pagano 3.042 euro l’anno e il Comune ha visto aumentare le entrate dal miliardo del 2009 ai 2,6 miliardi del 2011.
In classifica troviamo al secondo posto i bolognesi, “fermi” a 2500 euro circa.
Diverse le cause di questo aumento. Da una parte lo Stato incassa meno: nel 2010 quasi un miliardo e mezzo, nel 2011 meno di mezzo miliardo e poi l’immancabile cattiva gestione delle aziende comunali. Quindi il Comune ha deciso di applicare le aliquote massime sulle quattro tasse già citate.
Risultato? Ogni cittadino romano paga all’anno circa 639 euro di Imu sulla prima casa (la terza rata vedrà come aliquota uno 0,5 per cento che è tra le più alte d’Italia), 1.885 sulla seconda casa, 207 di addizionale Irpef comunale ( con un aumento dello 0,4 per cento) e 311 euro di rifiuti.
A Milano per la casa principale si pagherà tra lo 0,36 per cento (disabili e anziani ricoverati) e fino allo 0,60 per cento, mentre l’aliquota ordinaria invece è salita all’1,06 per cento.
A Roma come già accennato per la casa principale si pagherà un’aliquota dello 0,5 per cento mentre quella ordinaria sarà dell’1,06 per cento. Stesse tariffe a Campobasso, Genova, Modena, Perugia, Potenza e Ravenna.
Abbiamo parlato anche delle aziende comunali. Ama usufruisce della tassa sui rifiuti più alta d’Italia, mentre Atac ha pesato sul conto economico del Comune per 569,6 milioni di euro, e quindi queste perdite vanno a pesare sulle tasche dei cittadini.
Molti puntano il dito contro l’attuale sindaco Alemanno, ricordando che un decreto del 2008 ha permesso al comune di Roma di non “soffrire” di debiti pregressi, gestiti da un ente commissariale cui il Campidoglio versa ogni anno 200 milioni.