Novità per i ticket sanitari che sono diventati troppo cari, principalmente quelli su visite specialistiche e accertamenti diagnostici, ma circa la metà degli italiani non li paga in quanto esenti o per reddito o per patologia. Se per patologia il diritto al tutto gratis si estende anche ai milionari. Un sistema pieno di contraddizioni che oggi tutti sono d’accordo nel voler cambiare: Parlamento, Regioni e Governo.
Il sistema sanitario italiano vacilla in quanto ormai la nostra spesa sanitaria è da bassa classifica europea, poiché non si fanno più investimenti per modernizzare gli ospedali e i cittadini spendono sempre più di tasca propria per curarsi: le stime parlamentari parlano di 30,3 miliardi di euro.
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E se le spese per i cittadini salgono è anche colpa dei super-ticket su visite analisi. Che il documento bipartisan suggerisce di diminuire facendo pagare qualcosa a chi può permetterselo ed oggi è esente. Questo poiché chi è esente consuma però l’80% delle prestazioni, le esenzioni per patologia (il 50% del totale) non prevedono nessun limite di reddito. Da qui la proposta di un meccanismo di pagamento a franchigia, rapportato al reddito Isee, l’indicatore dell’effettiva ricchezza delle famiglie.
In base al reddito verrebbe fissata una franchigia, poniamo di 200 euro. Fino a quella cifra si paga, quando si inizia a spendere di più nel corso dell’anno ci pensa lo Stato. Più soft la linea proposta da Governo e Regioni nel Patto della salute appena siglato, che sarà però messa a punto nei particolari dopo il 30 novembre.