Una tassa europea sulle transazioni finanziarie: è questo l’intento dell’Unione Europea, la quale vorrebbe presentare una proposta formale entro la fine di settembre o al massimo nei primi giorni di ottobre, così come ha spiegato chiaramente Aldirgas Semeta, commissario europeo per la Fiscalità. Lo stesso Semeta si è rifiutato anche di aggiungere un ulteriore elemento di stress per quel che riguarda i mercati finanziari. Il tributo in questione, meglio conosciuto come Tobin Tax, ha ricevuto diverse critiche, in particolare quelle di Jean-Claude Trichet, numero uno della Banca Centrale Europea, e di molti altri responsabili comunitari, a causa della possibile fuga di capitali visto che il momento finanziario che sta attraverso l’Ue stessa. La formula decisa in questa occasione, comunque, dovrebbe scongiurare qualsiasi tipo di delocalizzazione delle transazioni in altri centri finanziari, il rischio che viene avvertito come più probabile da questo punto di vista.
C’è quindi la convinzione che le banche siano in grado di adattarsi a un’imposta simile, contrariamente a quanto circolato nei giorni scorsi. Come è stato sottolineato, gli istituti di credito sono capaci di elargire bonus di ampie dimensioni nonostante le difficoltà attuali e il fatto che i loro dirigenti ricevano rimborsi così importanti testimonia il fatto che la tassa ha ragione di esistere. L’aliquota che è stata ipotizzata è pari allo 0,1% e andrà a colpire gli scambi di titoli azionari e obbligazionari; un importo minore, invece, andrà a prendere come riferimento i prodotti derivati (0,01%).
Inoltre, le transazioni relative alle monete potranno ugualmente essere ricomprese nel dispositivo che stiamo esaminando, consentendo quindi di ottenere un gettito di ben cinquanta miliardi di euro ogni anno, almeno secondo quanto trapela dalle stime preliminari della Commissione Europea. D’altronde, bisogna anche fare i conti con la volontà popolare e i sondaggi più recenti hanno messo in luce come il 65% degli europei sia sostanzialmente favorevole alla Tobin Tax, mentre gli sfavorevoli si trovano in un numero limitato di nazioni.
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