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Tremonti: no all’aumento su tasse rendite finanziarie

 Le tasse sulle rendite finanziarie per il momento non subiranno aumenti. Lo ha confermato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, durante un’audizione in Senato sulla Finanziaria 2010.

È esclusa la tassazione sulle rendite – ha sottolineato il ministro -. Semmai il nostro obiettivo è ridurre le tasse sul risparmio se impiegato al Sud per creare occupazione e lavoro. Per me rendita e’ risparmio.

Inoltre Tremonti, dinanzi alle commissioni Bilancio di Senato e Camera, ha lanciato un allarme:

Oggettivamente c’è un’area della finanza che sta facendo grandi profitti non compatibili con quello che si manifesta nel mondo del lavoro e della famiglie. In ogni caso se l’atteggiamento delle banche è proattivo è un bene.

Tremonti ha inoltre sottolineato come i numeri italiani sulla disoccupazione sia meno drastici rispetto a quelli europei. In effetti anche le previsioni del Fondo Monetario Internazionale sono migliorate: nel 2009 la recessione mondiale é stata stimata all’1,1 per cento in termini di Pil, lo 0,3 per cento in meno rispetto alle previsioni di luglio.

La recessione globale, la peggior crisi dalla II Guerra Mondiale, sta finendo, ma si profila una ripresa sommessa. L’economia globale è tornata a crescere, e le condizioni finanziarie sono chiaramente migliorate – hanno sottolineato dall’Fmi -. Tuttavia ci vorrà un certo lasso di tempo affinché le prospettive sull’occupazione migliorino significativamente. La crescente disoccupazione rappresenterà una sfida di primo piano per molte economie avanzate.

In effetti ora proprio sul lavoro sono concentrati i timori di ricadute negative dalla crisi (nei Paesi avanzati sono attesi tassi di disoccupazione oltre il 10 per cento).

Considerate le prospettive di crescita a rilento sul medio termine – concluse l’Fmi – bisognerà fare di più per assicurarsi che i disoccupati vengano riassorbiti nel mercato.

Tremonti ha prontamente risposto che, per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali utili per affrontare i problemi occupazionali conseguenti alla crisi, le riserve sono sufficienti fino all’anno prossimo.

3 commenti su “Tremonti: no all’aumento su tasse rendite finanziarie”

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  2. 12,5% fino a 100.000 € di conto deposito; 15% da100.000 a 200.000 € , oltre 20%. Non si penalizzerebbero i piccoli d i medi risparmiatori e si tasserebbero giustamente, come in tutta Ruropa, i grandi.
    Con i miei migliori saluti.

    domenico capussela

  3. Tassare i capital gain e le rendite significa solo tassare il risparmio degli italiani.
    Gli Agnelli, i De Benedetti, i Montzemolo, i Caltagirone hanno holding lussemberghesi o residenze svizzere grazie alle quali non pagano nulla.
    In Svizzera non esistono tasse sui capital gain e per questo la Svizzera beneficia di flussi di capitali e persone di valore sul suo territorio. Ne beneficia in questo modo l’economia elvetica, dal settore finanziario a quello immobiliare.
    Invece paese stupidi e ispirati a politiche idiote di sinistra perdono capitali e persone.
    Le ricette della sinistra in tal senso portano solo più miseria mentre i ricchi continuano a non pagare nulla.
    Anzi con quello proposto da Bersani e dalla Camusso i risparmiatori italiani pagherebbero di più, mentre i miliardari continuerebbero a beneficiare di società holding site in paradisi fiscali.
    In pratica le differenze sociali aumentano con le ricette della sinistra.
    Fa benissimo Tremonti a proporsi invece di ridurre queste tasse, altro che alzarle.

    Davide Antista

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