A Trento si introduce la tassa sull’ubriachezza

Il primo coro che si incontra nell’Ernani di Giuseppe Verdi recita espressamente: “Evviva! Beviam! Nel vino cerchiam almeno un piacer.” Ebbene, questi versi non potrebbero essere sottoscritti allo stesso modo a Trento in questi giorni, visto che la giunta provinciale ha deciso di introdurre una misura fiscale che vada a colpire proprio l’ubriachezza, un ticket che dovrà essere pagato da chi avrà alzato troppo il gomito. Entrando maggiormente nel dettaglio di questo provvedimento così particolare, bisogna specificare come si tratti di un vero e proprio ticket, il quale avrà il compito di rendere concreta una compartecipazione alle spese.

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In effetti, nel caso in cui il soggetto ubriaco dovesse avere bisogno dell’ambulanza per recarsi al pronto soccorso e, contemporaneamente, il tasso di alcool presente nel sangue sarà superiore agli 1,5 grammi per litro, si dovrà pagare questa specifica tassa. L’importo è stato già fissato dall’amministrazione locale menzionata in precedenza e sarà pari a duecento euro. La decisione non è proprio un fulmine a ciel sereno, dato che la giunta trentina si è vista costretta ad adeguare i prezzi e le tariffe relativi al trasporto del settore sanitario e questa misura è sembrata la più utile in tal senso.

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Altri chiarimenti a proposito del ticket sono giunti da Ugo Rossi, il quale ricopre l’incarico di assessore alla salute e alle politiche sociali; secondo Rossi, un tasso così alto di alcool, una violazione palese di quanto è stabilito dalla legge quando si guida un autoveicolo, non può lasciare indifferenti, anche perché il massimo consentito è di 0,5 grammi per litro. I consumi alcolici del Trentino sono considerati a rischio e quindi si è resa necessaria la promozione di nuovi stili di vita e di comportamenti, non solo una semplice imposizione fiscale, ma un modo per far trionfare la salute e la sicurezza.