Tributi Italia si occupa di gestire la riscossione di tributi sul territorio per poi girare gli introiti ai comuni di competenza. Ici, Tarsu, Rosap ed altre tasse passavano dalla società di Giuseppe Saggese prima di finire nelle casse dei comuni, ma a quanto pare era usanza trattenere cospicue somme per poi essere girare sui conti personali di Saggese.
La persona attorno a cui ruota tutta la vicenda è proprio Saggese, che è stato arrestato per effetto di un’ordinanza di custodia cautelare del tribunale di Chiavari, che da ieri ha costretto ai domiciliari sia Saggese stesso che altre quattro persone, ritenute complici delle operazioni finanziarie.
I sequestri riguardano beni per diversi milioni di euro, mobili e immobili, conti correnti ed altro ancora. La vicenda, oltre che indignare i cittadini per l’operato in sè, solleva questioni ancora più importanti; possibile infatti che in comune nessuno si sia accordo di un “buco” nelle entrate così consistente? Non si tratta sicuramente di cifre irrisorie e nonostante questo nessuno sembra abbia mai notato il problema, consentendo ed agevolando questo sistema che in pochi anni ha fatto la fortuna di qualche elemento.
Le indagini sono appena iniziate ma sarà facile che nei prossimi giorni la rete diventerà più fitta e verranno scoperti complici direttamente nelle amministrazioni comunali di interesse. Se così dovesse essere il pericolo di uno scandalo esteso a tutto il suolo italiano diventa reale, visto che come in questa zona dell’Italia agiva “Tributi Italia”, in altri ambiti potrebbero esserci altre società intermediarie che “trattengono” denaro destinato a comuni “distratti”.