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Ue: il Rapporto Monti ha illustrato le principali proposte fiscali

 Risale ormai a un mese fa la pubblicazione del rapporto denominato “Una nuova strategia per il mercato unico al servizio dell’economia e della società europea”: si tratta di un lavoro elaborato da Mario Monti, noto economista del nostro paese, il quale risponde pienamente alle richieste del presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, circa il rinnovamento strategico in questo campo. L’importanza di tale lavoro risiede essenzialmente nelle raccomandazioni e nelle proposte che si possono estrapolare e la loro utilità per il continente europeo. Quello che auspica Monti è un concetto di economia sociale di mercato competitiva, utilizzando in maniera decisa e concreta il coordinamento fiscale in modo da difendere la sovranità tributaria. Come si può ottenere questo risultato? Secondo il rapporto in questione, l’Unione Europea, con i suoi 27 stati membri, presenta delle realtà molto variegate dal punto di vista di tasse e imposte, un elemento che comporta come prima conseguenza distorsioni e forti possibilità di evasione.

 

Il rimedio, in questo caso, potrebbe essere quello di modernizzare le norme sulla fatturazione dell’Iva, agevolando anche la casistica della doppia imposizione. Monti ha però sottolineato nella sua pubblicazione che l’impegno nella lotta all’evasione è aumentato notevolmente, visto che si punta quasi esclusivamente su basi imponibili sempre meno mobili: in effetti, le nazioni europee hanno ridotto in maniera progressiva le aliquote d’imposta sulle società, volendo soprattutto attirare capitali mobili internazionali.

 

Il coordinamento fiscale, inoltre, sarebbe favorito dai pacchetti di stimolo che hanno fatto aumentare debito pubblico e disavanzo. Le conclusioni del lavoro di Monti, infine, sono improntate alle più importanti raccomandazioni in materia: in particolare, è necessario eliminare tutte le barriere fiscali nel mercato unico, definire in maniera comune le basi imponibili, riformare la disciplina dell’Iva, creare un gruppo per la politica tributaria e un relativo commissario in materia e dare un maggiore impulso alla fiscalità ambientale, possibile sostegno alla crescita e all’occupazione.