Il riallineamento delle divergenze di valore sorte dalle operazioni straordinarie (vale a dire i conferimenti, le fusioni e le scissioni societarie) è una delle opzioni presenti nel Modello Unico 2009. Non si tratta, in questo senso, di rifarsi semplicemente alle disposizioni del Tuir, il quale prevede il riconoscimento delle differenze da immobilizzazioni materiali e immateriali attraverso il pagamento di un’imposta sostitutiva a scaglioni (12%, 14% e 16%), ma anche di un metodo alternativo, soprattutto per quel che riguarda le immobilizzazioni immateriali. Le soluzioni possibili sono tre: non effettuare l’allineamento, operare quest’ultimo in base al decreto 185/08, oppure secondo le disposizioni del Tuir. Analizzando una per una queste soluzioni, è possibile andarne a esaminare pregi e difetti. Anzitutto, se si prende a riferimento il Tuir, i benefici fiscali derivano dai maggiori ammortamenti e l’imposta sostitutiva andrà versata in tre rate, con l’applicazione di interessi del 2,5% sulle ultime due.
Per quel che concerne invece il decreto 185/08, oltre ai benefici fiscali già citati, si può sfruttare anche la riduzione dell’ammortamento fiscale, da 18 a 9 anni (l’imposta sostitutiva, pari al 16%, va versata in un’unica soluzione). Dunque, il riallineamento è un’operazione conveniente per i contribuenti, a prescindere dal metodo usato, dato che il beneficio fiscale riesce sempre a essere superiore all’imposta sostitutiva. Inoltre, si potrebbe anche affermare che l’allineamento più conveniente è quello previsto dal Tuir. In questo caso, infatti, si adotta un tasso di attualizzazione pari al 4% e si può ottenere un vantaggio in termini monetari di circa 8.000 euro. Sono soprattutto le imprese che hanno riserve di liquidità e che fanno affidamento sui tassi di rendimento del denaro che possono trarre le maggiori opportunità dall’operazione prevista da Unico 2009.
Tra l’altro, il pagamento dell’imposta sostitutiva in un’unica soluzione agevola di molto, dal punto di vista finanziario, lo sfruttamento della nuova normativa introdotta dal decreto 185 del 2008, in particolare in quegli archi temporali in cui si assiste a una forte tensione sui mercati creditizi.
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