Una bottiglia che esce da una cantina italiana e vola verso altri Paesi per essere esposta su scaffali esteri, spesso durante il tragitto acquista un prezzo anche 10 volte superiori rispetto a quello d’origine. Lo conferma un’analisi di winenews.it che sottolinea come, tra spese e tasse, il prezzo dei nostri vini aumenti a dismisura.
Il rischio é che i consumatori stranieri non riescano a percepire il vero rapporto qualita’/prezzo dei nostri vini e i prezzi troppo alti potrebbero distogliere l’interesse dai nostri prodotti. A questo si aggiungono le enormi difficolta’ causate dalla concorrenza spietata dei produttori del Nuovo Mondo.
Intanto il problema dei falsi in Italia diventa sempre più rilevante. Ma iniziano le ribellioni: il Chianti classico, o meglio chi ne ha la tutela, a breve manderà in giro per l’intero territorio nazionale degli agenti con il compito di verificare la qualità e soprattutto l’autenticità del vino presente sugli scaffali dei negozi italiani.
Si tratta di un passaggio importante per le nuove funzioni di tutela e vigilanza dei Consorzi del vino italiano – sostiene Giuseppe Liberatore, direttore del consorzio Chianti Classico -.
un modo che permette di controllare il prodotto sul mercato e testarne la corrispondenza con i vini che hanno ricevuto la certificazione di idoneità per la denominazione che portano in etichetta.
Gli 007 del vino metteranno in luce eventuali irregolarità e truffe ai danni del marchi “Chianti Classico”, oltre che dell’intera comunità di consumatori, che si ritrovano a quanto pare a bere qualcosa che credono sia un tipo di vino ed invece non lo è.
Negli ultimi 4-5 anni abbiamo avuto delle annate straordinarie dal punto di vista qualitativo – ha detto il presidente del Consorzio Chianti Classico Marco Pallanti – , non so se sia dovuto all’innalzamento delle temperature. Speriamo che questo 2010 sia meglio dell’anno scorso che e’ stato il secondo anno che abbiamo dovuto chiudere con il segno meno. Grazie alla qualita’ dei nostri vini spero di vedere una ripartita.